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Assegno di mantenimento al figlio maggiorenne: chi lo riceve?

📌 1. Premessa normativa: il principio di solidarietà familiare

L’obbligo di mantenere i figli non cessa automaticamente con il raggiungimento della maggiore età, ma prosegue fino a quando il figlio non raggiunge una condizione di autosufficienza economica.

📖 Riferimenti normativi principali:

  • Art. 30 Cost. – Dovere e diritto dei genitori di mantenere, istruire ed educare i figli;

  • Art. 337-ter c.c. – Mantenimento dei figli in caso di separazione o divorzio;

  • Art. 148 c.c. – Concorso dei genitori agli oneri della famiglia;

  • Legge 54/2006 sulla bigenitorialità.


⚖️ 2. Figlio maggiorenne: quando sorge (e cessa) l’obbligo di mantenimento

Secondo la giurisprudenza consolidata:

  • Il figlio maggiorenne ha diritto al mantenimento se non è economicamente indipendente per cause non imputabili a negligenza o inerzia.

  • L’obbligo cessa se il figlio:

    • non si adopera concretamente per rendersi autonomo;

    • rifiuta offerte di lavoro adeguate;

    • prosegue gli studi senza profitto;

    • ha un’età elevata incompatibile con l’inerzia (Cass. civ., Sez. I, n. 17183/2020).


🏡 3. Chi riceve l’assegno se il figlio è maggiorenne ma non autosufficiente?

Se il figlio non chiede direttamente il mantenimento, e vive con un genitore, il contributo:

  • continua ad essere versato al genitore convivente, che lo gestisce nell’interesse del figlio.

❗ Ma se il figlio:

  • è maggiorenne;

  • è capace di agire (quindi non affetto da disabilità grave);

  • e chiede direttamente l’assegno al genitore obbligato

👉 Allora il pagamento deve essere effettuato direttamente a lui, su sua richiesta (Cass. civ., Sez. I, n. 12952/2016).

📚 Cass. civ., Sez. I, n. 18008/2014:

“Il figlio maggiorenne convivente ha diritto a percepire direttamente l’assegno se lo richiede, altrimenti continua a riceverlo il genitore presso cui risiede.”


📎 4. Differenza tra figlio economicamente non autosufficiente e figlio inoccupato

🔸 Figlio non autosufficiente = non ha raggiunto un’indipendenza economica stabile e adeguata; ha diritto al mantenimento.

🔸 Figlio inoccupato “per scelta” o per inerzia = può perdere il diritto.

📚 Cass. civ., Sez. I, n. 5088/2018:

“Il diritto al mantenimento del figlio maggiorenne non può protrarsi oltre un limite ragionevole di tempo e deve correlarsi all’età e alla condotta del figlio.”


📊 5. Dati statistici: figli maggiorenni e mantenimento in Italia

Secondo i dati ISTAT 2023:

  • Circa il 68% dei giovani tra i 18 e i 34 anni vive ancora con almeno uno dei genitori;

  • Solo il 32% dei giovani tra i 25 e i 34 anni è economicamente autosufficiente;

  • In caso di separazione o divorzio:

    • Nel 74% dei casi, l’assegno per i figli maggiorenni viene versato al genitore convivente;

    • Nel 26% dei casi, i figli maggiorenni ricevono direttamente il mantenimento.


📚 6. Dottrina: principio di effettività della tutela

Secondo autorevole dottrina (A. Albanese, “Famiglia e responsabilità genitoriale”, in Fam. Pers. Succ., 2022):

“Il mantenimento del figlio maggiorenne non autosufficiente si fonda sul principio di solidarietà familiare, ma deve essere coniugato con il principio di autoresponsabilità. È pertanto corretto che il genitore continui a gestire le somme se il figlio non ne fa richiesta.”

📌 Questo equilibrio tra autonomia del figlio e responsabilità dei genitori si riflette anche nella prassi giudiziaria.


🧾 7. Obbligo di documentare le spese?

Il genitore convivente non ha l’obbligo di rendicontare ogni singola spesa, ma deve:

  • utilizzare l’assegno esclusivamente per i bisogni del figlio;

  • non trattenerlo in caso di allontanamento del figlio da casa o se inizia a percepire redditi propri.

📚 Cass. civ., Sez. I, n. 10244/2019:

“Il genitore convivente che riceve l’assegno di mantenimento non è tenuto a giustificarne l’uso, salvo che ne sia contestata la destinazione da parte dell’altro genitore.”


🧩 8. Cosa succede in caso di conflitto tra genitore e figlio?

Se il figlio non convive più con i genitori, ma è ancora economicamente dipendente:

  • deve agire direttamente in giudizio contro il genitore obbligato;

  • non può delegare il genitore convivente, se è autonomo nella capacità di agire.

📚 Cass. civ., Sez. I, n. 18008/2014:

“La domanda giudiziale per il mantenimento del figlio maggiorenne non convivente deve essere proposta direttamente dal figlio.”


⚖️ 9. In sintesi: chi riceve l’assegno per il figlio maggiorenne?

Condizione del figlio Chi riceve l’assegno Note
Maggiorenne, non autosufficiente, convivente Genitore convivente Salvo richiesta contraria del figlio
Maggiorenne, non autosufficiente, non convivente Il figlio stesso Deve agire direttamente
Maggiorenne, autosufficiente Nessuno Obbligo di mantenimento cessa
Maggiorenne, con disabilità Genitore o tutore legale Obbligo può prolungarsi oltre il 18° anno

Conclusione operativa

  • Il figlio maggiorenne non economicamente autonomo ha diritto a essere mantenuto.

  • Se non chiede direttamente l’assegno, e vive ancora con un genitore, quest’ultimo continuerà a riceverlo.

  • Il genitore obbligato può richiedere al giudice la revisione o cessazione dell’obbligo se il figlio è inerte o rifiuta l’autonomia.

  • Il figlio che non vive più in casa deve presentare direttamente la domanda di mantenimento, anche in giudizio.

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