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La truffa delle investigazioni criminali

“È coinvolto in un’indagine penale”: così inizia il raggiro


🧠 Come funziona questa truffa

La vittima riceve una telefonata, una mail, un SMS o un messaggio WhatsApp con un contenuto allarmante. Esempi reali:

“È stato aperto un procedimento penale a suo carico per traffico di dati o attività finanziarie sospette. Contatti immediatamente l’agente incaricato.”
“Interpol sta conducendo un’indagine e il suo nome è comparso. Può evitare il procedimento collaborando.”

Nei messaggi compaiono:

  • Loghi e intestazioni falsi (Interpol, Europol, Polizia di Stato)

  • Finti numeri di fascicolo

  • Nomi e gradi ufficiali inventati

  • A volte viene inviata una falsa “ordinanza giudiziaria” in PDF


🎯 Obiettivo del truffatore

  • Indurre la vittima a fornire:

    • 📇 Dati anagrafici

    • 🏦 Coordinate bancarie

    • 💳 Numero di carta di credito

    • 🔐 Codici OTP o PIN

  • O chiedere un “pagamento di cauzione” o di “sblocco” per evitare conseguenze penali.


📊 Dati e diffusione

  • Secondo la Polizia Postale, nel 2023 sono stati oltre 5.000 i casi segnalati in Italia riconducibili a truffe con finti funzionari delle forze dell’ordine.

  • A livello internazionale:

    • Europol ha denunciato un’ondata di email fraudolente con intestazioni false legate a indagini penali.

    • Il Centro europeo per la criminalità informatica (EC3) ha inserito questo schema tra le 10 truffe più attive nel 2023–2024.

  • Le vittime principali:

    • over 50,

    • persone vulnerabili o poco esperte digitalmente,

    • cittadini che lavorano o hanno contatti con l’estero.


🎭 Perché funziona

  • Sfrutta la paura di essere coinvolti in procedimenti penali.

  • Gioca su elementi credibili e ufficiali: nomi, loghi, firme digitali.

  • Si presenta come urgente e riservata: vieta di parlarne con altri.

  • Impone pressione psicologica (“Risponda entro 2 ore”, “Collaborare è l’unico modo per evitare l’arresto”).


🛡️ Come difendersi

✅ 1. Mai fidarsi di comunicazioni allarmanti via telefono, email o WhatsApp

  • Le autorità NON comunicano in questo modo, né minacciano arresti via SMS o email.

✅ 2. Non cliccare su link né aprire PDF sospetti

  • Potrebbero contenere malware, spyware o condurre a phishing.

✅ 3. Controllare il mittente

  • I truffatori usano email non ufficiali (es. @gmail.com, @protonmail.com).

  • Diffida anche da PEC contraffatte.

✅ 4. Verifica direttamente con la Polizia Postale

✅ 5. Parla con qualcuno di fiducia

  • Le truffe si alimentano nell’isolamento. Parlarne spesso smaschera subito il trucco.


❗ Se hai già fornito dati o pagato

  1. Blocca la carta o il conto contattando la banca.

  2. Cambia le credenziali usate.

  3. Segnala immediatamente alla Polizia Postale.

  4. Conserva tutta la corrispondenza: email, messaggi, numeri, file ricevuti.


🧭 Conclusione

Le truffe delle investigazioni criminali non sono solo una frode economica, ma un abuso psicologico. Giocano sul senso di colpa, sulla paura e sull’ansia.

Le autorità non chiedono soldi né dati bancari per “evitare procedimenti”. Se ricevi una comunicazione del genere, non rispondere. Verifica. Segnala.

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