Contributi versati dopo la pensione: come recuperarli
📌 1. Premessa: si può versare contributi dopo la pensione?
Sì, è possibile. Accade nei casi in cui:
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il pensionato riprende un’attività lavorativa, subordinata o autonoma;
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il pensionato continua a esercitare un’attività già in essere (es. commerciante, artigiano, libero professionista);
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si tratti di contributi figurativi accreditati successivamente (es. riscatto o ricongiunzione tardiva).
In questi casi, il lavoratore già titolare di pensione continua a versare contributi previdenziali obbligatori o volontari. Ma che fine fanno quei contributi?
🧩 2. È possibile recuperare i contributi versati dopo la pensione?
Sì, ma non sempre con una prestazione aggiuntiva automatica. La normativa vigente consente, in determinati casi, il riconoscimento di un supplemento di pensione, cioè un aumento dell’importo del trattamento in godimento.
La disciplina è contenuta in:
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Art. 3, comma 11, legge 503/1992 (per lavoratori dipendenti);
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Art. 3, comma 12, legge 335/1995 (per lavoratori autonomi e iscritti alla gestione separata).
⚖️ 3. Cos’è il supplemento di pensione?
È una integrazione della pensione già in essere, calcolata in base ai contributi versati successivamente alla decorrenza del trattamento pensionistico, riconosciuta su domanda dell’interessato.
🔹 Si tratta di una prestazione aggiuntiva, e non di un nuovo trattamento pensionistico.
📌 Importante: i contributi non vanno persi, ma non danno luogo automaticamente a una nuova pensione.
📋 4. Requisiti per ottenere il supplemento
✅ A. Soggetti beneficiari
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Titolari di pensione diretta (vecchiaia, anticipata, anzianità);
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Iscritti a una gestione INPS (FPLD, Artigiani, Commercianti, Gestione Separata).
✅ B. Tipi di contribuzione ammessa
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Obbligatoria (lavoro subordinato/autonomo);
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Volontaria;
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Figurativa (se accreditata dopo il pensionamento).
❌ Non sono utili:
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i contributi già utilizzati per la pensione in godimento;
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quelli accreditati in gestioni diverse, se non cumulate o totalizzate.
📆 5. Quando si può chiedere il supplemento?
Dipende dalla gestione previdenziale:
Gestione | Quando si può chiedere | Successive richieste |
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Dipendenti (FPLD) | Dopo 5 anni dalla decorrenza o dall’ultimo supplemento | Ogni 2 anni dopo il primo riconoscimento |
Autonomi (Artigiani/Commercianti) | Dopo 5 anni o al compimento di 65 anni se successivo | Ogni 2 anni |
Gestione Separata | Dopo 5 anni, o alla cessazione del lavoro | Ogni 2 anni (se attività ancora in corso) |
📌 Il supplemento non è automatico: va richiesto con apposita domanda all’INPS, tramite portale online, patronato o call center.
🧮 6. Come si calcola il supplemento?
Il supplemento si calcola:
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con il sistema retributivo, misto o contributivo, a seconda della quota cui si applica la nuova contribuzione;
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considerando l’aliquota di rendimento e l’anzianità contributiva acquisita nel periodo post-pensionamento;
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nel sistema contributivo, con la logica del montante contributivo e coefficiente di trasformazione.
Esempio:
Se un pensionato lavora 3 anni dopo la pensione e versa 10.000 € di contributi, questi verranno trasformati in rendita aggiuntiva secondo i coefficienti di età vigenti al momento della richiesta.
🧾 7. Procedura per ottenere il supplemento: come fare domanda
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Accedere al sito www.inps.it con SPID/CIE/CNS;
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Sezione “Prestazioni e servizi” → “Domanda di prestazioni pensionistiche”;
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Selezionare “Richiesta di supplemento di pensione”;
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Inserire i periodi lavorati e la gestione di appartenenza;
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Allegare eventuali documenti.
⏱️ I tempi di lavorazione variano da 60 a 120 giorni.
📊 8. Dati statistici INPS (ultimo rapporto annuale)
Secondo il Rapporto INPS 2023, sono oltre 250.000 i pensionati che, ogni anno, continuano a lavorare e quindi versano contributi successivi alla pensione.
Di questi:
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Solo il 18% presenta domanda per il supplemento;
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Il valore medio del supplemento erogato è di circa € 65/mese;
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Circa il 40% delle domande riguarda lavoratori autonomi iscritti a più gestioni.
📌 Questo conferma una scarsa consapevolezza sul tema e l’importanza dell’informazione previdenziale proattiva.
📚 9. Dottrina e giurisprudenza: che dicono?
⚖️ Dottrina
Secondo autorevole dottrina (Baldini – Previdenza e Diritti Sociali, 2022):
“Il supplemento di pensione è una forma di valorizzazione tardiva del lavoro post-pensionamento, ma risente ancora di una logica residuale. Sarebbe auspicabile un meccanismo automatico di accredito e valorizzazione.”
⚖️ Giurisprudenza
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Cass. civ., Sez. Lav., n. 20290/2021:
“Il supplemento è un diritto perfetto del pensionato, e la sua richiesta non può essere sottoposta a valutazioni discrezionali da parte dell’ente.”
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Cass. civ., n. 8149/2015:
“I contributi versati dopo il pensionamento non si perdono: se non danno diritto a un nuovo trattamento, devono essere computati nella forma del supplemento.”
✅ Conclusioni pratiche
Cosa succede ai contributi versati dopo la pensione? | Non si perdono: danno diritto a un supplemento di pensione su domanda. |
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Chi può richiederlo? | Tutti i titolari di pensione diretta che versano contributi successivi. |
Quando? | Dopo 5 anni dalla pensione o ultimo supplemento, o al compimento dei 65 anni. |
Come? | Con domanda telematica INPS o tramite patronato. |
Quanti supplementi si possono chiedere? | Illimitati, ma con intervallo minimo di 2 anni. |