ADICU

Online Recruitment Scam: il lavoro dei sogni si trasforma in incubo

🔍 Come funziona questa truffa

Un cybercriminale si finge un recruiter o un’azienda che cerca personale e propone un’opportunità lavorativa interessante. Tutto sembra autentico: linguaggio professionale, loghi aziendali, siti apparentemente credibili.

Il contatto può avvenire tramite:

  • Email

  • LinkedIn, Telegram, WhatsApp, Messenger

  • Portali di lavoro (Indeed, InfoJobs, ecc.)

Fasi tipiche:

  1. ✉️ Contatto iniziale: proposta di lavoro personalizzata, con uno stipendio elevato e lavoro flessibile, spesso da remoto.

  2. 🗂️ Colloquio fasullo: tramite chat, questionario automatico o falsa videochiamata pre-registrata.

  3. 💸 Richiesta economica: pagamento per “software aziendale”, materiale formativo, pratiche burocratiche o cauzioni.

  4. 🔐 Furto dati: la vittima condivide CV, carta d’identità, IBAN, codice fiscale e a volte anche password, che verranno poi usati per frodi finanziarie o furti di identità.

  5. Sparizione: dopo l’invio del denaro o dei dati, il finto recruiter sparisce.


📊 Dati e statistiche

  • Secondo l’FBI Internet Crime Report 2023, gli “employment scams” hanno causato oltre 132 milioni di dollari di perdite negli USA in un anno.

  • In Italia, la Polizia Postale segnala un forte incremento di truffe su LinkedIn e Telegram a tema lavoro:

    • +57% di segnalazioni nel 2023 rispetto al 2022.

    • Le fasce più colpite: 18-34 anni, con particolare incidenza tra neolaureati e studenti.

  • Europol evidenzia che molte di queste truffe sono gestite da gruppi criminali organizzati internazionali, spesso collegati ad attività di phishing, riciclaggio e tratta di persone.


🎭 Perché è così efficace

  • Si presenta come una vera opportunità, con nomi di aziende reali.

  • Gioca su empatia e professionalità: usa linguaggio tecnico, formale, HR-friendly.

  • Colpisce in un momento di vulnerabilità: disoccupazione, ricerca urgente di lavoro, ambizione.

  • Promette benefici rapidi senza troppi vincoli (es. “non serve esperienza”, “lavora da casa”).


🛡️ Come difendersi

✅ 1. Verifica l’identità del recruiter

  • Controlla se il profilo è reale (LinkedIn, email aziendale, sito web ufficiale).

  • Diffida se il dominio email non è aziendale (es. nome@gmail.com anziché nome@azienda.com).

  • Cerca il nome del recruiter su Google o LinkedIn e verifica che non ci siano segnalazioni.

❌ 2. Non pagare mai per essere assunto

  • Nessuna azienda seria chiede soldi per attivare un contratto, avviare un onboarding o ricevere il materiale di lavoro.

🔍 3. Fai attenzione a:

  • Offerte troppo generiche (“Collaboratore amministrativo online”).

  • Comunicazioni solo via messaggi, senza videochiamata reale.

  • Traduzioni goffe o errori grammaticali.

  • Pressioni a firmare in fretta o a fornire subito dati sensibili.

🔒 4. Proteggi i tuoi dati

  • Non inviare documenti senza prima avere una conferma ufficiale dell’assunzione.

  • Non cliccare su link non ufficiali o file da scaricare.

  • Usa password diverse per ogni portale, e attiva l’autenticazione a due fattori (2FA).


❗ Se hai già fornito dati o denaro

  1. Blocca la carta se hai effettuato pagamenti.

  2. Modifica subito le password di email, social, app bancarie.

  3. Segnala l’accaduto alla Polizia Postale:
    👉 www.commissariatodips.it

  4. Se il tuo documento è stato condiviso, valuta il monitoraggio del credito o il blocco preventivo dell’identità digitale (SPID/CIE).


👨‍💼 Chi è più a rischio

  • Studenti, neolaureati, disoccupati e lavoratori in cerca di nuove opportunità.

  • Freelancer che usano piattaforme come Upwork, Fiverr, PeoplePerHour.

  • Persone che candidano CV su portali non verificati o che rispondono a messaggi privati senza controlli.


🧭 Conclusione

Le truffe da falso reclutamento online si stanno perfezionando e colpiscono con sempre maggiore credibilità. Ma il lavoro vero non ti chiede soldi, non ti assume senza conoscerti e non comunica solo via chat.

Quando ti propongono uno stipendio alto, con pochi clic e zero controlli, chiediti:
Chi sta davvero guadagnando qui?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.