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Composizione negoziata della crisi d’impresa: cosa succede al fido bancario?

🔍 Premessa: la composizione negoziata nel Codice della Crisi

La composizione negoziata della crisi è uno strumento introdotto dal D.L. 118/2021, ora disciplinato organicamente nel Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (CCII), e recentemente riformato dal D.Lgs. 136/2024 (in attuazione della Direttiva UE 2019/1023, c.d. “Insolvency Directive”).

Lo strumento è pensato per favorire il risanamento dell’impresa attraverso un percorso negoziale assistito da un esperto terzo e indipendente, in una logica di prevenzione rispetto all’insolvenza.

Tra le questioni più rilevanti in fase di composizione vi è quella del comportamento delle banche e, in particolare, la sorte dei fidi e affidamenti bancari in essere.


🏦 Fido bancario e composizione negoziata: la banca può revocarlo o sospenderlo?

La risposta è NO: la banca non può bloccare automaticamente il fido o l’affidamento solo perché è stata avviata la composizione negoziata.

Il principio cardine è stato confermato e rafforzato dal D.Lgs. 136/2024, che ha introdotto specifici obblighi e limiti per gli istituti di credito, al fine di evitare condotte opportunistiche o discriminatorie.


⚖️ 1. Il principio di continuità: protezione dell’impresa in crisi

L’art. 25-octies del CCII, così come novellato, stabilisce che:

“Nel corso della composizione negoziata, i creditori, ivi incluse le banche e gli altri finanziatori, sono tenuti a collaborare lealmente per il buon esito delle trattative.”

Ciò comporta che:

  • le banche non possono revocare o bloccare il fido in automatico, senza una valutazione oggettiva e motivata;

  • il solo fatto che l’impresa sia in composizione non costituisce giusta causa di revoca.

📌 Questo tutela la continuità aziendale e la pari dignità nelle trattative.


📘 2. Le novità del D.Lgs. 136/2024: maggiori garanzie per l’impresa

Il decreto ha apportato importanti innovazioni, tra cui:

🛡️ a) Obbligo di motivazione della revoca

La banca deve motivare specificamente e per iscritto ogni decisione di revoca del fido, provando:

  • l’esistenza di un rischio creditizio oggettivo e attuale;

  • il venire meno delle condizioni originarie di affidamento;

  • l’assenza di fattibilità del piano di risanamento.

📊 b) Valutazione del piano

Se l’imprenditore ha presentato un piano di risanamento serio, documentato e sostenibile, la banca non può legittimamente negare il rinnovo del fido o bloccare l’affidamento, a meno che:

  • non dimostri che il piano è manifestamente irrealizzabile;

  • siano emersi comportamenti in mala fede o omissivi da parte del debitore.


🔗 3. Collegamento con gli articoli 120-quater TUB e 2, comma 1, lett. q CCII

L’art. 120-quater del Testo Unico Bancario (TUB) stabilisce che:

“La banca non può risolvere, modificare o sospendere unilateralmente i contratti bancari in essere, salvo giusta causa.”

Il rinvio alla composizione negoziata e al favor del debitore in ristrutturazione impone che:

  • la banca valuti l’impresa come meritevole di continuità;

  • eventuali modifiche contrattuali siano proporzionate, giustificate e trasparenti.


⚠️ 4. Atti discriminatori o ingiustificati: conseguenze

Il comportamento della banca che revochi arbitrariamente un affidamento:

  • può integrare una violazione del dovere di buona fede contrattuale (art. 1375 c.c.);

  • può costituire abuso di dipendenza economica (art. 9, legge 192/1998);

  • espone l’istituto a richieste risarcitorie per danno da interruzione abusiva del credito.

📚 Cass. civ., Sez. I, n. 5893/2016:

La revoca ingiustificata di affidamenti in corso può costituire causa di responsabilità contrattuale della banca per lesione del legittimo affidamento del cliente.


📋 5. Cosa deve fare l’imprenditore in composizione

✅ Presentare alla banca:

  • il piano dettagliato di risanamento, redatto con l’esperto;

  • la documentazione economico-finanziaria aggiornata;

  • ogni elemento utile a dimostrare la sostenibilità dell’attività in continuità.

✅ Documentare per iscritto:

  • tutte le richieste di collaborazione e dialogo;

  • le eventuali condotte ostruzionistiche dell’istituto bancario.

✅ In caso di revoca ingiustificata:

  • attivare, anche tramite l’esperto, un’azione giudiziaria di urgenza per evitare danni irreparabili.


🏁 Conclusioni operative

DOMANDA RISPOSTA
La banca può revocare il fido durante la composizione negoziata? ❌ No, salvo giusta causa motivata e documentata.
Basta la sola apertura della composizione per giustificare la revoca? ❌ Assolutamente no.
Cosa deve fare l’imprenditore? ✅ Presentare un piano valido, trasparente, coerente e richiedere la collaborazione leale della banca.
Cosa rischia la banca in caso di revoca ingiustificata? ⚠️ Responsabilità per danno, violazione del principio di buona fede, abuso di posizione.
Dove sono previste le regole aggiornate? 📘 D.Lgs. 136/2024, art. 25-octies CCII, art. 120-quater TUB.

🧩 Sintesi

Il nuovo impianto normativo rafforza la posizione dell’imprenditore in composizione negoziata, imponendo alla banca obblighi di collaborazione leale e motivazione rigorosa.
Il fido non può essere revocato automaticamente, ma solo se vi è una reale, dimostrata, perdita di affidabilità o sostenibilità del piano.

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