PICRIGHTS e le richieste di pagamento per violazione del copyright: fate molta attenzione!
Hai trovato di recente una lettera dall’aspetto piuttosto ufficiale nella tua cassetta postale o nella tua posta in arrivo da un’entità chiamata “PicRights”? Non sei il solo. Molti giornalisti, blogger e proprietari di siti web sono stati destinatari di queste lettere, provenienti da grandi nomi come Reuters o Agence France Presse tramite PicRights.
Attento potrebbe essere una truffa!
Leggi attentamente questa piccola guida per riuscire a capire cosa ti viene richiesto dalle società che ti scrivono per avere un risarcimento del danno.
Facciamo un piccola premessa di carattere generale.
Nel odierno mondo digitale, le immagini e i contenuti possono essere scambiati e/o condivisi facilmente: basta un click! Perciò informarsi sulla protezione del diritto d’autore è diventato necessario se non fondamentale.
Il maggior problema che si riscontra in questa materia è districarsi fra la miriade di leggi e regolamenti emanati negli ultimi anni dal Legislatore italiano che se da un lato cercano di tutelare gli utenti dall’altro hanno favorito la nascita dei cosiddetti “protettori dei diritti” (come ad esempio PicRights) che in molti casi si rivelano “bufale” per truffare con grande destrezza gli utenti. Solitamente, infatti, queste società che si spacciano per difensori del copyright, hanno l’usanza di migliaia di richieste di pagamento soprattutto a piccole imprese e organizzazioni.
Immaginiamo una situazione come la seguente: hai scaricato la foto del vicino autogrill e l’hai messa sul tuo sito web per accompagnare un banner. Poi, improvvisamente, arriva una lettera da PicRights che sostiene che hai usato un’immagine di loro proprietà – affermando di rappresentare agenzie fotografiche internazionali. Ma c’è qualcosa di strano. Perché la foto dell’autogrill dovrebbe essere un’opera d’arte di proprietà di colossi americani dell’informazione?
Ma il problema più importante è che la società che vi contatta tramite mail solitamente (con una diffida) non propone una composizione bonaria della vicenda chiedendo la rimozione immediata dell’immagine e eventualmente una richiesta in denaro se non si rimuovono i contenuti ma chiedono solo ed esclusivamente denaro per risolvere questa fastidiosa controversia e non procedere per vie giudiziarie.
Comportamento abbastanza discutibile!
PicRights: chi è, a chi si ispira e cosa fa?
PicRights Europe GmbH è una società che ha sede in Svizzera. L’attività principale è quella di fornire, tramite strumenti online, ai suoi clienti il monitoraggio sull’uso da parte di terzi di materiale (immagini per lo più) protette da copyright e nel caso richiedere somme a titolo di uso illegittimo da parte di terzi. La società sostiene di avere stipulato molti accordi con aziende interessate alla protezione dei diritti d’autore sulle immagini sparse un po’ in tutto il mondo come ad esempio The Associated Press, Agence France, The Canadian Press, Reuters News & Media Inc, ecc.
PicRights non è uno studio legale ne tantomeno si avvale di legali propri, ma dalle nostre ricerche utilizza il business avviato dallo studio legale americano Higbee & Associates, che è specializzato in materia di diritto d’autore, e noto nel settore come “troll del copyright” per le sue strategie aggressive.
Queste strategie aggressive consistono nell’invio incontrollato di lettere sia via mail ordinaria, pec o posta ordinaria alle persone con contestazioni fatte dallo studio su foto libere che venivano utilizzate già da altri siti Web e ad uso gratuito: quindi utilizzabili da chiunque senza alcun pagamento di diritti.
E’ superfluo dire che Higbee and Associates ha come obiettivo primario quello di intimorire gli utenti richiedendo alte somme da pagare, ma con poche informazioni (e a volte inesistenti) a sostegno delle loro affermazioni.
Lo stesso sistema viene utilizzato da PicRights che spedisce richieste di risarcimento danni proponendo una transazione da poche centinaia di euro ad alcune migliaia.
Per quanto concerne la situazione italiana, le richieste fatte agli utenti che ci sono pervenute sono state inviate attraverso Picrights srl Italy con sede a Bergamo, che ha il compito di inviare email, pec e lettere cartacee, e gestire le transazioni con i clienti sempre senza dare alcun tipo di spiegazione e fornire documentazione a sostegno della loro pretesa risarcitoria.
Agenzie di servizi legal tech: chi sono e cosa fanno?
Negli ultimi anni sono state create molte società, come ad esempio Photoclaim, PicRights, Copytrack, Ryde, ecc. con lo scopo principale di offrire a fotografi, agenzie stampa e media, e chiunque è interessato, di verificare e nel caso rintracciare le foto coperte da copyrights e, nel caso di utilizzo illecito, di intraprendere le azioni di riscossione di compensi per danni sia su scala europea e che mondiale.
E su questo non c’è nulla da obbiettare!
In quanto non vi sarebbe nulla di male. Ma, (e dobbiamo dire) purtroppo, queste Legal Tech hanno iniziato a gestire il servizio in maniera spregiudicata (e in molti casi truffaldina) inviando migliaia di email, pec e lettere per posta ordinaria con avvisi di copyright infringement, a tutti gli utenti che sono classificati come possessori di una corrispondenza fotografica.
Questo basterebbe, secondo le Legal Tech, per far richiedere compensi, risarcimenti e danni a tutti quelli che posseggono immagini e/o riportano documentazione di altre fonti. E’ il caso classico di condivisione di contenuti di materiale di informazione on line sugli account personali sui social network o su siti internet personali di utenti, aziende e enti o su blog tematici, ecc.
Ma come funzione e quale è la tecnica utilizzata da Picrights detto “Il trolling sul copyright”?
Prima di tutto cerchiamo di spiegare cosa significa il termine “Copyright Troll”. La traduzione del termine è: troll del diritto d’autore ma più precisamente è un soggetto (in forma singola o associata) che ha come unico scopo quello di lucrare utilizzando il sistema delle richieste di risarcimento danni per la violazione di tali diritti. Volendo fare una similitudine: una specie di pesca a strascico! Questo tipo di atteggiamento è fatto ai limiti della legalità in modo marcatamente aggressivo o velatamente e volutamente minaccioso.
PicRights come si comporta? Dalla documentazione acquisita, la “società” sostiene di essere in possesso di accordi con diverse aziende al fine di proteggere il diritto d’autore, e per fare questo utilizza dei programmi automatici per scansionare accuratamente i siti web e i social network alla ricerca di materiale (nello specifico foto) ivi presenti e per verificare se siano protette da copyright. Questo nella teoria!
Quindi, cosa sono? Pensate a PicRights come ai creditori del mondo del copyright. Il loro lavoro è rintracciare i casi in cui le opere protette da copyright dei loro clienti sono state utilizzate senza permesso e chiedere – gentilmente o meno – che venga pagato un canone di licenza di conseguenza.
Lo fanno scandagliando Internet con quelli che immaginiamo essere “bot altamente sofisticati“, alla ricerca di immagini appartenenti ai loro clienti che sono state pubblicate senza autorizzazione.
In pratica i programmi informatici di PicRights (nel gergo tecnico chiamati bot o robots) hanno il compito di individuare immagini e/o altro materiale corrispondenti a quelle custodite negli archivi di fornitori loro clienti, andando anche alla ricerca di siti aziendali o di enti che siano completi di recapiti quali email, pec, indirizzi fisici, etc. che possano utilizzare successivamente per inviare le richieste di risarcimento danni. Una volta individuata l’inconsapevole vittima PicRights inizia ad inviare, tramite i recapiti acquisiti, comunicazioni ovvero diffide ad adempiere che spesso sono seguite da lettere cartacea, in cui sostiene che si tratta di un’opera fotografica coperta da copyright di proprietà di uno dei loro clienti e richiedendo di collegarsi ad un sito internet tramite credenziali da loro fornite per dimostrare il possesso di una licenza d’uso per quelle immagini o, in alternativa, se non si dispone di una licenza valida di pagare un’importo (di solito tra i € 150 e i € 300) a titolo di ristoro economico. Non è raro che le persone ricevano più lettere da PicRights per varie immagini in una volta sola, sia per conto di un solo proprietario del copyright, sia per conto di più.
Inoltre precisano “che la semplice rimozione dell’immagine, o delle immagini in questione, non sarà considerata sufficiente ai fini della chiusura della posizione. I nostri clienti, legittimi titolari dei diritti d’autore o dei diritti connessi all’esercizio del diritto d’autore, concedono il proprio contenuto in licenza dietro pagamento di un canone. Nel caso di un uso avvenuto senza una regolare licenza sono quindi richiesti sia l’interruzione dell’uso che il risarcimento del danno“.
I destinatari delle comunicazioni, solitamente acquisiscono l’immagine da siti internet a larga diffusione che quasi nella totalità dei casi non riportano alcuna menzione dell’autore della data e soprattutto di eventuali restrizioni. Quindi, essendo poco esperte di questioni legali e soprattutto di normativa sul diritto d’autore, non avendo alcuna licenza da esibire, gli utenti, spaventati e intimoriti, si convincono quindi di essere nel torto e, temendo ulteriori conseguenza e ripercussioni personali, migliaia di loro cadono ogni anno nella trappola delle richieste di pagamento. Dalle stime effettuate possiamo quantificare con molta certezza che con questo sistema PicRights Italia ha incassato nel 2022 oltre 230.000 euro e nel 2023 e 2024 cifre superiori visto l’intensificazione dell’azione di recupero fatta dalla società.
Consultando il sito internet di PicRights si nota che la società dichiara di rappresentare un quarantina di clienti/agenzie (che producono contenuti stampa, distributori di foto, di illustrazioni e di video a pagamento). Quindi allega una dichiarazione in cui dichiara di avere diritti legali sull’immagine: “Inviamo la presente per comunicarvi che il nostro cliente (omissis) si è affidato a PicRights (www.picrights.com/it/) per il monitoraggio e la verifica degli usi online delle proprie immagini. Per verificare l’autorità di PicRights ad agire per conto di (omissis) vi invitiamo a visitare il sito web di (omissis) all’indirizzo: https://www. …………..”.
L’intervento dell’AGCM
Con il Provvedimento n. 30304 l’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), pubblicato nel bollettino n. 35 del 3 ottobre 2022 ha sanzionato le Pratiche commerciali scorrette messe in atto da Photoclaim, una delle tante aziende che operano con lo stesso metodo.
La società è stata ritenuta responsabile degli invii delle e-mail con richieste di risarcimento standardizzate e formulate con modalità aggressive per asserite violazioni dei diritti d’autore causate dall’indebita utilizzazione on line di fotografie protette.
Oltre alla richiesta di somme richieste per le violazioni dei diritti d’autore on line contestate, la società, tramite il proprio legale, spingeva il destinatario dell’e-mail all’adesione a una proposta transattiva contenente clausole particolarmente onerose.
Secondo l’AGCM, “i contenuti e le modalità con cui sono formulate le richieste in questione sono volte ad indurre i destinatari ad aderire all’onerosa transazione proposta nel timore di esporsi a maggiori spese per una contestazione non adeguatamente circostanziata, in una giurisdizione straniera. Essi risultano contrari alla diligenza professionale e idonei a condizionarne la libertà di scelta, anche tramite un’interpretazione strumentale delle norme sostanziali e processuali sui diritti d’autore e sui diritti connessi”.
L’Antitrust sottolinea il carattere pressante e perentorio delle richieste di pagamento non accompagnate dalla prova della titolarità delle fotografie contestate e della sussistenza delle condizioni di tutela come opera fotografica o fotografia semplice.
Protezione legale delle immagini: che cosa dice la normativa sul Diritto d’Autore
La tutela del diritto d’autore è fondamentale per la valorizzazione e la salvaguardia delle opere creative, e il rispetto delle leggi in materia di copyright. E’, inoltre, essenziale per una giusta gestione delle immagini fotografiche sul web e in altri contesti. Quindi, tutti coloro che desiderano far valere i propri diritti come autori di fotografie, devono assicurarsi di rispettare le disposizioni previste dalla normativa e, nello stesso tempo, essere informati sui propri diritti e doveri in materia di copyright.
Le fotografie, in materia legale, possono godere della tutela piena del diritto d’autore, ma è importante capire che esistono importanti differenze tra le fotografie “d’autore” e le fotografie “semplici”. Le prime, quelle d’autore, beneficiano di una protezione più ampia, mentre le seconde, quelle semplici, attribuiscono all’autore, se questo è riconoscibile, solo il diritto esclusivo di riproduzione e diffusione, sempre che rientrino nella categoria delle fotografie “protette” come previsto dall’art. 90 della Legge n. 633/1941.
Infatti, l’art. 90 della suddetta legge stabilisce specifici requisiti che gli esemplari delle fotografie “protette” devono soddisfare:
“Gli esemplari della fotografia devono portare le seguenti indicazioni:
1) il nome del fotografo, o, nel caso previsto nel primo capoverso dell’art. 88, della ditta da cui il fotografo dipende o del committente;
2) la data dell’anno di produzione della fotografia;
3) il nome dell’autore dell’opera d’arte fotografata.
Qualora gli esemplari non portino le suddette indicazioni, la loro riproduzione non è considerata abusiva e non sono dovuti i compensi indicati agli articoli 91 e 98, a meno che il fotografo non provi la malafede del riproduttore“.
Per la giurisprudenza: “Le fotografie riproducenti eventi e personalità politiche in occasione di pubbliche comparizioni, realizzate con perizia e professionalità ma prive dell’apporto creativo personale dell’autore, vanno ricondotte nel novero delle fotografie semplici, per le quali spetta all’autore il diritto esclusivo di riproduzione e diffusione ex art. 88 l. aut. Per le fotografie semplici l’autore ha il diritto esclusivo di riproduzione e diffusione solo se ricorrano tutti i requisiti previsti dall’art. 90, comma 1, l. aut. che per espressa disposizione normativa devono essere indicati sui relativi esemplari delle stesse (nella specie i dati identificativi sono stati inseriti in una scheda posta a lato di ogni fotografia, facendo venire meno le condizioni per la protezione).” (Tribunale di Napoli Sentenza n. 2573/2023 pubblicata il 09/03/2023).
Qualora gli esemplari non riportino queste indicazioni essenziali, la loro riproduzione non è considerata abusiva, e quindi, l’autore non può avvalersi del diritto esclusivo di riproduzione e diffusione della fotografia. Questa normativa è volta a garantire una maggiore chiarezza e protezione per gli autori delle opere fotografiche, nonché a favorire la corretta attribuzione dei diritti di proprietà intellettuale.
In ordine alla differenza tra fotografie artistiche e fotografie semplici “Ai sensi degli artt. 1 e 2 n. 7 della legge sul diritto d’autore, le fotografie, per poter essere qualificate come opere dell’ingegno, devono avere carattere creativo”. Secondo la giurisprudenza, ciò significa che devono costituire manifestazione della personalità dell’autore.
Ancora la giurisprudenza ha chiarito che “Per essere protette dal diritto d’autore le fotografie devono costituire manifestazione della personalità dell’autore, che può trasparire da vari elementi concorrenti, come la scelta e la disposizione degli oggetti da riprodurre, la selezione delle fonti di luce, il dosaggio dei toni, cosicché l’opera non si limiti a riprodurre e documentare situazioni reali, ma tramite un contributo creativo e la valorizzazione degli effetti (ad esempio, la scelta del soggetto e della sua espressione) riesca a creare suggestioni e la prevalenza del profilo artistico sull’aspetto meramente tecnico (nella specie è stata considerata priva di carattere creativo una fotografia che si limita a riprendere un monumento contro-luce, con effetto tecnico di chiaro-scuro)”. (Tribunale, Torino, Sez. spec. Impresa, 23/07/2021 , n. 3768).
Le immagini rivendicate da Picrights non hanno alcuna di queste caratteristiche. Sono immagini comuni che non presentano carattere creativo e non riportano le generalità dell’autore.
Come difendersi dalle minacce di azioni legali di Picrights
L’elemento chiave che accompagna le comunicazioni prodotta da PicRights e da aziende similari è la paura indotta nelle vittime di successive azioni legali. Questa pratica commerciale scorretta ha come fine ultimo quello di ottenere pagamenti in somme di denaro che in alcuni casi sono anche abbastanza elevati.
Nella realtà, va detto che una eventuale azione legale, fra l’altro su scala internazionale, è una possibilità più teorica che pratica. Infatti, sia i rischi che i costi che dovrebbe affrontare PicRights rende poco conveniente, e in alcuni casi totalmente infruttuoso, persistere su questa strada.
Puoi scegliere di ignorare semplicemente la lettera di PicRights. È importante notare che ignorare la lettera non porrà necessariamente portare alla fine alla questione. Data la crescente quantità di corrispondenza proveniente da PicRights a privati e aziende, sembra che sempre più persone riceveranno queste lettere nel prossimo futuro.
Effettivamente, dai riscontri effettuati fino ad oggi non siamo a conoscenza di cause legali intraprese da PicRights successivamente al mancato pagamento delle richieste.
E’ opportuno, e lo consigliamo sempre e comunque, controllare l’immagine per verificare se esiste qualche forma di copyright e/o avviso sull’utilizzo del materiale, se è di libera condivisione oppure se è disponibile tramite accesso protetto (in quest’ultimo caso sicuramente il materiale è protetto da copyright).
E anche utile e indispensabile, connettersi al sito dell’azienda che sostiene di essere proprietaria per verificare se quella immagine è disponibile a pagamento o soggetta a copyright, condizioni d’uso etc.
In conclusione, se avete ricevuto una richiesta di pagamento da una società Legal Tech o da PicRights, dopo aver effettuato le predette verifiche e una volta accertato che effettivamente l’immagine è presente negli archivi del fornitore ed è protetta da copyright, rimuovete immediatamente l’immagine dal sito in via cautelativa. Per la normativa italiana, la cessazione dell’utilizzo è più che sufficiente a tutelare i diritti connessi all’immagine, considerato che non ricorre l’ipotesi di cui all’’art. 90, comma 2, L. n. 633/1941, che prevede che “quando le fotografie non rechino le indicazioni prescritte dal comma 1, la loro riproduzione non può essere considerata abusiva e non è dovuto il compenso di cui all’art. 91, a meno che l’interessato non provi la mala fede del riproduttore“.
Se anche tu sei stato vittima di queste pratiche da parte di un Legal Tech come PicRights e hai bisogno di assistenza e/o supporto ti invitiamo a contattarci per richiedere un appuntamento; puoi trovare la sede più vicina a te sul sito www.adicu.it oppure chiamando il numero 06.88642693 oppure inviando una email a segreteria@adicu.it.