Sanzioni per 3,5 milioni a Mulpor e IBCM per reiterata inottemperanza
Le due società hanno continuato ad inviare comunicazioni ad imprese e a microimprese con cui chiedono di verificare dati aziendali ma in realtà fanno sottoscrivere contratti pluriennali di fornitura di servizi pubblicitari.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha accertato la reiterata inottemperanza alla propria delibera del 6 febbraio 2019 e ha sanzionato per 3,5 milioni Mulpor Company S.r.l. e IBCM – International Business Convention Management Ltd.
Le società hanno infatti continuato ad inviare comunicazioni ad imprese e a microimprese con lo stesso contenuto ingannevole e con analoga veste grafica di quelle per cui erano state sanzionate una prima volta nel 2019 e poi, per inottemperanza, nel 2021. In queste comunicazioni si chiede di verificare le informazioni aziendali già inserite in un database denominato International Fairs Directory. Il modulo è presentato in modo che possa essere facilmente confuso come funzionale all’aggiornamento del database di un evento fieristico, ma la sua sottoscrizione in realtà comporta l’adesione ad un’offerta triennale per la pubblicazione di un annuncio sulla Directory del costo di oltre 1.200 euro all’anno.
L’Autorità ha confermato le proprie valutazioni secondo cui tali comunicazioni risultano fuorvianti, perché inducono in errore i destinatari riguardo alla reale identità dell’operatore che le propone, alla natura e alle condizioni economiche dell’offerta pubblicizzata, spingendo le imprese e le microimprese destinatarie a sottoscrivere inconsapevolmente servizi non richiesti. Le due società, in particolare IBCM International Business Convention Management Ltd, hanno esercitato un indebito condizionamento pretendendo il pagamento del servizio non richiesto e inconsapevolmente sottoscritto, attraverso continui solleciti e la minaccia del ricorso a costose azioni giudiziarie internazionali.
Si tratta dell’ennesimo intervento dell’Antitrust nei confronti di soggetti che adottano comportamenti particolarmente insidiosi per le microimprese, tramite l’invio di comunicazioni che apparentemente chiedono la conferma di dati aziendali, per l’inclusione gratuita in una banca dati, mentre il loro reale obiettivo è quello di far sottoscrivere ai destinatari onerosi contratti pluriennali di fornitura di servizi pubblicitari.
Roma, 28 gennaio 2025