Ufficio Stampa

Automobili: Accessibilità della diagnostica di bordo anche alle officine indipendenti

Nella sentenza della causa C 296/22 fra Carglass e FCA, la Corte UE ha espresso il principio secondo cui i le case automobilistiche sono obbligate a dare libero accesso alle OBD (Informazioni Diagnostiche di Bordo).

Gli operatori indipendenti che si occupano delle riparazioni manutenzioni degli autoveicoli devono avere libero “accesso senza restrizioni alle informazioni necessarie per svolgere le loro attività”. Parliamo chiaramente della diagnostica di bordo (anche detta OBD), che rappresenta l’unico sistema per ricavare i dati che sono essenziali per gli interventi di riparazione sugli autoveicoli e che sono contenuti nelle centraline elettroniche a cui, fino ad oggi, potevano accedere solo ed esclusivamente i produttori. La Corte Ue, sentenza n. 5 ottobre 2023 (nella causa C 296/22) a favore di Carglass® e del network di riparazione tedesco ATU (Auto-Teile-Unger) contro Fiat Chrysler (FCA Italy SpA – “FCA”), ha spianato la strada alle officine di riparazione che non sono collegate o convenzionate in qualche modo con i circuiti dei produttori.

L’obbligo fatto ai costruttori dei veicoli di permettere l’accesso senza alcuna restrizione, ovvero standardizzato e non discriminatorio alle informazioni OBD, comprese quelle relative alle riparazioni e alle manutenzioni del veicolo (articolo 61, paragrafo 1, del regolamento 2018/858 ) si ricava chiaramente dal testo della sentenza: “comprende l’obbligo di consentire agli operatori indipendenti di elaborare e sfruttare tali informazioni senza essere soggetti a condizioni diverse da quelle stabilite da detto regolamento”.

E’ chiaro che, subordinare o comunque limitare l’accesso delle informazioni in violazione del regolamento 2018/858, “rischierebbe di diminuire il numero di riparatori indipendenti aventi accesso a tali informazioni, con il potenziale effetto di ridurre la concorrenza sul mercato dei servizi” e, pertanto, “l’offerta ai consumatori”. Ma c’è di più! Continuando a leggere la decisione, “se i costruttori potessero limitare a loro piacimento l’accesso al flusso di dati diretto del veicolo, essi potrebbero subordinare l’accesso a detto flusso a condizioni tali da renderlo, in pratica, impossibile”.

Di conseguenza, le condizioni di accesso alle informazioni (di cui all’articolo 61, paragrafo 1, del regolamento 2018/858), diverse da quelle stabilite dal richiamato regolamento, come a titolo di esempio collegare l’attrezzatura diagnostica, via Internet, ad un server designato dal costruttore o una previa registrazione degli operatori indipendenti nelle banche dati delle case costruttrici dei veicoli, non sono ammesse dal regolamento 2018/858.

Perciò, secondo la Corte UE, l’articolo 61, paragrafi 1 e 4, del regolamento 2018/858, letto in combinato disposto con l’allegato X, va interpretato nel seguente modo: “osta a che un costruttore di automobili subordini l’accesso degli operatori indipendenti alle informazioni sulla riparazione e la manutenzione del veicolo nonché alle informazioni OBD, compreso l’accesso in modalità di scrittura a tali informazioni, a condizioni diverse da quelle stabilite da detto regolamento”.

In questo panorama si pone la problematica sollevata da Carglass®, che infatti ha rilevato che sempre più servizi aftermarket, inclusa la ricalibrazione dei Sistemi Avanzati di Assistenza alla Guida (ADAS) che insorgono a seguito della sostituzione del parabrezza o della risoluzione dei problemi indicati da una spia, ad oggi richiedono obbligatoriamente l’accesso alla centralina dell’autoveicolo che contiene il flusso di dati.

In conclusione vi sono molte case costruttrici di autoveicoli che ostacolano da tempo l’accesso a queste informazioni a danno sia delle officine che dei consumatori, creando difficoltà tecniche e, molto spesso, richiedendo il pagamento di diritti di licenza per concedere l’accesso ai sistemi dei veicoli.

Per informazioni ed assistenza per la compilazione e/o invio dei reclami, gli utenti possono contattare una delle sedi di ADICU presenti il sito internet dell’associazione al link: www.adicu.it oppure contattare il numero 06.88642693 o via mail segreteria@adicu.it.

Views: 67

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.