Cartelle esattoriali, una sentenza a tutela del cittadino
“La sentenza mette fine a un abuso perpetrato per lungo tempo dai concessionari della riscossione che, senza indicare la specifica della causale, pretendevano il saldo della cartella esattoriale. Finalmente scatta la tutela per i cittadini che hanno il diritto di verificare l’effettiva richiesta del fisco e la sua aderenza alla realtà. La trasparenza quindi inizia dall’emissione della richiesta di pagamento, diritto fino a questo momento negato”.
Dalila Loiacono, Segretario Nazionale di ADICU aps, commenta così la deposizione della sentenza 20211 della Corte di Cassazione che afferma che sono nulle le cartelle di pagamento prive di parte motiva e che l’indicazione di un “omesso o carente versamento” non costituisce adeguata motivazione di una pretesa fiscale.
“Coprono il 90% del totale le cartelle prive di questo riferimento giunte al nostro sportello. In tutto questo tempo è venuto a mancare il rispetto e l’applicazione dell’articolo 54 D.P.R. n. 633 del 1972 riguardante la causale in chiaro, che stabilisce invece che al destinatario debba essere possibile l’agevole identificazione della causale delle somme pretese” – conclude Loiacono.
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